mercoledì 7 settembre 2011

Non-Incontri

Avrei voluto che fossi tu ad aspettarmi stamattina all'ingresso dell'istituto. La mia miopia peggiora se riesco a scambiarti per un totale sconosciuto che non si e' neppure degnato di rispondere al mio incerto "Bonjour". Forse perche' era incerto come anche il mio sorriso. Eppure ti immaginavo li e ho intravisto una piccola lacrima nella mia mente pochi istanti prima di attraversare le porte automatiche all'ingresso di quella struttura arancione ben rilassata sul plateau di Saclay.
Pensavo ad un impossibile "Ciao Giovanni!" e, di fronte alle parole in rilievo "RECHERCHE FONDAMENTALE", immaginavo la solita domanda "Ma tu che lavoro fai?" alla quale, ironicamente, faccio fatica a rispondere anch'io per come stanno andando avanti le cose.
C'era davvero qualcosa che avessi bisogno di capire? O forse era semplicemente meraviglioso ricominciare da capo tutte le volte, unico esempio di "rimozione-del-giorno-prima" che ora profetizzo con velleita' cabarettiste. Il tempo di un anno ha raggiunto le mie spalle giusto stamattina, benche' al tepore delle luci settembrine misticamente soffuse della tarda mattina francese.

2 commenti:

  1. Tralasciando il fatto che pure io stamattina ho scritto e messo in bozze un post che titolava "incontri", e tralasciando il fatto che un post come il tuo non andrebbe rovinato con commenti banali (tipo questo), stupisce sempre trovare gomitoli di sensazioni che si credono solo propri buttati giù (magistralmente)per iscritto da un'altra persona che li prova uguali uguali. Aiuta? Non moltissimo. Però, come tanta bellezza, perlomeno conforta.

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  2. E' vero, ma e' pur vero che amiamo unire i punti con le linee come si fa da bambini. Per cui, quando ci e' possibile, leggiamo quello che vogliamo ed e' bello credere che non si e' cosi' diversi, soprattutto nel discutere "il male che ti puo' fare un verme quando e' arrabbiato"... Proprio perche' le cose sono complesse, a volte si abbandona l'ideale del tratto netto, deciso e rinasciamo impressionisti. Un vero impressionista da spazio ai suoi amici come i suoi amici trovano spazio nelle sfumature del suo cuore.

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