giovedì 23 dicembre 2010

Beauvais

Scrivo da Parigi, 22:33 aeroporto di Beauvais. L'ora di ritardo del volo per Milano ha come vantaggio la possibilità di documentare questo momento epico in questo luogo che epicamente dimostra come trasformare una cantina in un aeroporto!
In questo istante e' appena passata dalla scalinata in cui mi sono appostato una carovana di romani mentre dietro di me una ragazza di non ben identificata nazionalità continua a ripetere qualcosa come "Tak, tak, nabrojadosky kovalyoda! tameri neska Tak! Na tomovenia na.." .
Meraviglioso essere qui. Volti di ogni genere, vite che scorrono in questo luogo: una ragazza romana compra del vino per l'attesa, alla cassa un ragazzo fa cadere una colonna di rimmel e rossetti provocando caos e risate, un simpatico ometto di Roma che chiacchierando prende in giro una donna che poi si rivela magicamente italiana rimproverandogli di non aver fatto la fila. Tutto in pochi metri quadrati francesi. Voglia illimitata di chiedere "perchè sei qui a parigi?" al primo che passa. Tanti volti, tante esperienze che si mescolano quasi senza interagire. Ci si attraversa sempre, senza notare che ogni incontro ha una vita propria, racconta una storia che vorresti scrivere da qualche parte...
E' sconcertante che la gente non si fermi a chiedersi tutto questo, a chiedersi
perchè sta scappando correndo per le scale con la carta di imbarco fra le labbra.
Vado a cercare qualche risposta.

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